A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis) delude agli Oscar, ma non in sala.
L'ultimo lavoro dei fratelli Coen con protagonista Oscar Isaac appassiona tanto, diverte sboccatamente, commuove con sobrietà e, in una parola, convince.
Il film racconta la storia di Llewyn Davis, un cantante folk del quartiere newyorkese Greenwich Village. I fatti sono ispirati alla vita del musicista Dave Van Ronk e a come quest ultimo se la passava agli inizi degli anni sessanta, cioè prima del successo.
Lo scontro di un uomo, che tenta di vivere di musica e d'arte, contro un mondo votato al guadagno, che l'ignora e lo calpesta, non sembra la premessa migliore per una trama originale... e invece A proposito di Davis riesce a raccontare una storia coinvolgente, arricchita da personaggi intriganti, dai problemi che si trascinano dietro, dalle loro vicende e soprattutto dalla loro musica - è difatti la musica la componente del film più elegantemente sentimentale che esprime in note tutto ciò che i personaggi non riescono, o non vogliono dire. La scena centrale, l'audizione di Davis di fronte Bud Grossman, è probabilmente l'apoteosi di questa scelta rappresentativa dei Coen.
Viene sollevata in tal modo una paura di fondo: di fronte all'incomunicabilità, la musica riesce a ritagliarsi un angolo di espressività e di dialogo, ma questo stesso spazio rischia di diventare autoreferenziale (e cioè altra incomunicabilità), o di degradarsi ad una questione di lavoro e vendibilità.
Ma dopo una tale indigestione di serietà, che ha causato persino a me forti crampi addominali, spostiamoci finalmente agli sgangherati tre buoni motivi per cui guardare il film!