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domenica 23 febbraio 2014

American Hustle and Bustle - la recensione dei Tre coinquilini



American Hustle


American Hustle (regia di David O. Russell ) racconta una storia realmente accaduta, cioè l'operazione Ascam, che l' FBI organizzò negli anni 70, servendosi dell'aiuto di due truffatori, per cercare di incastrare alcuni membri del Congresso. 

Ѐ il film con maggiori candidature agli Oscar 2014 (ben 10) assieme a Gravity di Alfonso Cuarón.


Scartata da subito ogni velleità di realismo, il regista confeziona un complesso sistema di finzioni che si comporta come delle scatole cinesi: ogni piccolo inganno, fa parte di un inganno più grande che a sua volta è contenuto in un inganno maggiore (ed è ovviamente nel finale del film che si giunge all'apice di questa strutturazione, cioè alla scatola finale, quella che contiene tutte le altre messe in scena).
Il sistema funziona e diverte anche grazie alla drammaticità che accompagna gli eventi, una carica emotiva che investe e caratterizza tutti i personaggi del film, da Irving Rosenfeld e Sydney Prosser (cioè la coppia innamorata di truffatori), alla moglie di Irving, all'agente dell'FBI Richie DiMaso, fino ad uno dei politici da incastrare, Carmine Polito.
I rapporti tra i personaggi si basano su intime sincerità e contemporaneamente su inevitabili menzogne. Emerge dunque un'amara consapevolezza: non c'è buon rapporto umano che non sia il frutto del lavoro di un bravo falsario.

Ma passiamo finalmente ai tre buoni motivi per cui guardare American Hustle.


I'M BATMAN! - Certamente telefonato come buon motivo, ma immancabile. Il pancione di Christian Bale (Irving Rosenfeld ) vale da solo il prezzo del biglietto.
Passare dalla cattivissima tartaruga di Batman al rilassato nono mese di gravidanza di Irving è un trauma esilarante e che lascia perplessi per la camaleonticità dell'attore. Come se non bastasse anche la fiera e spavalda acconciatura del rampollo rampante Bruce Wayne lascia il posto ad un insicuro ed elaborato riporto (cioè all'ennesimo inganno).






V PER VEDI CHE GNOCCA - Non è la V della vendetta, è la V delle scollature di Amy Adams (Sydney Prosser) che dall'inizio alla fine del film non fa che cambiarsi d'abito, stando molto, molto attenta a non coprirsi mai per bene e a tagliare in due il vestito di turno con una scollatura che arriva praticamente all'ombelico. Certo, non che Jennifer Lawrence sia brutta!









QUESTIONE DI CIUFFI - Il cast eccezionale sfoggiato da American Hustle è pieno di sorprese. Oltre la trasformazione già citata di Christian Bale, c'è Jeremy Renner nei panni di Fonzie (ciuffo stupendo) e Robert De Niro che interpreta il vecchietto di Up, sì sì, proprio quello della Pixar!






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